Ebbene, vi do un comunicato ufficiale: sono stufa che sul corpo delle donne, quindi anche sul mio corpo abbiano diritto tutti tranne noi.
Il corpo è mio e ci faccio quello che voglio, giusto o sbagliato che sia e, nonostante la Chiesa ne rivendichi la divina podestà, non potrà mai averne il controllo: lo dimostrano i suicidi e lo confermano le donne che hanno abortito e che continuano ad abortire dalla notte dei tempi.
Non c'è nulla da discutere per quanto riguarda l'aborto: ha un bell'affannarsi Bondi con le sue anacronistiche mozioni.
L'aborto c'è, c'è stato e sempre ci sarà, sia questo reso legale da una legge o meno.
Che io sia pro o contro aborto, non ha la benché minima importanza, dato che non mi sono mai trovata nella condizione di dover scegliere: la cosa fondamentale è che è profondamente ingiusto ed esecrabile privare altre donne di questa libertà di scelta.
Ma non scordiamoci la sacralità della vita, per carità! Non dimentichiamoci di questa grandiosa panzana che certi politici e la Chiesa usano come scudo quando e come fa loro comodo! Sì, perché la sacralità della vita e la difesa di essa, valgono solo quando si parla di donne che decidono di abortire, ma ce se ne dimentica con facilità per i milioni di bambini di tutto il mondo che muoiono, per le donne picchiate, sfruttate, ammazzate, per gli omosessuali che non hanno diritti tranne quelli di nascondersi e tacere, per chi si spezza la schiena e non ha lo stesso i soldi per mangiare, per chi si vede negare il diritto ad essere curato, il diritto allo studio, alle pari opportunità, alla libertà d'espressione... e potrei continuare ancora per molto con quest'elenco.
La vita non ha nulla di sacro, è un'immagine ipocrita questa: la vita, fin dalla nascita, è dolore, fatica, sudiciume e uno se ne deve rendere conto il prima possibile.
Questo non significa che la vita non possa essere bella, o che sia giusto tollerare e inghiottire tutto quello che non va: significa che si deve prendere atto che la realtà è questa e poi fare di tutto per cambiarla.
Io ci credo nel diritto alla vita, credo nel diritto alle pari oportunità, credo che tante persone in tutto il mondo abbiano diritto a tante, troppe cose che non hanno: per questo mi fanno vomitare tutta l'ipocrisia e le strumentalizzazioni che vengono imbastite da chi ha degli interessi in ballo.
Sono stufa di fronzoli e orpelli e politically-correct.
Non voglio vite sacre: voglio vite dignitose.
P.S. Per chi volesse qualche nozione giuridica sull'argomento, qui può torvare il testo della legge 194.
Il corpo è mio e ci faccio quello che voglio, giusto o sbagliato che sia e, nonostante la Chiesa ne rivendichi la divina podestà, non potrà mai averne il controllo: lo dimostrano i suicidi e lo confermano le donne che hanno abortito e che continuano ad abortire dalla notte dei tempi.
Non c'è nulla da discutere per quanto riguarda l'aborto: ha un bell'affannarsi Bondi con le sue anacronistiche mozioni.
L'aborto c'è, c'è stato e sempre ci sarà, sia questo reso legale da una legge o meno.
Che io sia pro o contro aborto, non ha la benché minima importanza, dato che non mi sono mai trovata nella condizione di dover scegliere: la cosa fondamentale è che è profondamente ingiusto ed esecrabile privare altre donne di questa libertà di scelta.
Ma non scordiamoci la sacralità della vita, per carità! Non dimentichiamoci di questa grandiosa panzana che certi politici e la Chiesa usano come scudo quando e come fa loro comodo! Sì, perché la sacralità della vita e la difesa di essa, valgono solo quando si parla di donne che decidono di abortire, ma ce se ne dimentica con facilità per i milioni di bambini di tutto il mondo che muoiono, per le donne picchiate, sfruttate, ammazzate, per gli omosessuali che non hanno diritti tranne quelli di nascondersi e tacere, per chi si spezza la schiena e non ha lo stesso i soldi per mangiare, per chi si vede negare il diritto ad essere curato, il diritto allo studio, alle pari opportunità, alla libertà d'espressione... e potrei continuare ancora per molto con quest'elenco.
La vita non ha nulla di sacro, è un'immagine ipocrita questa: la vita, fin dalla nascita, è dolore, fatica, sudiciume e uno se ne deve rendere conto il prima possibile.
Questo non significa che la vita non possa essere bella, o che sia giusto tollerare e inghiottire tutto quello che non va: significa che si deve prendere atto che la realtà è questa e poi fare di tutto per cambiarla.
Io ci credo nel diritto alla vita, credo nel diritto alle pari oportunità, credo che tante persone in tutto il mondo abbiano diritto a tante, troppe cose che non hanno: per questo mi fanno vomitare tutta l'ipocrisia e le strumentalizzazioni che vengono imbastite da chi ha degli interessi in ballo.
Sono stufa di fronzoli e orpelli e politically-correct.
Non voglio vite sacre: voglio vite dignitose.
P.S. Per chi volesse qualche nozione giuridica sull'argomento, qui può torvare il testo della legge 194.
6 commenti:
Concordo con il contenuto del tuo post.
Il Diritto alla vita la Chiesa lo usa solo per negare i diritti alle donne diventando un'arma di ricatto ipocrita e menzognera.
Lo usa per cercare di cancellare noi laici e tutti coloro che chiedono di non essere governati da una religione ma da leggi (possibilmente giuste) e da principi laici, di giustizia e di umanità.
Pienamente con te! Fanculo a bondi, a ferrara e alvaticano in toto.
Andrea
Concordo in pieno..se fai un salto da me trovi forse uno spunto interessante..ciao
@tutti Eh già... Non siamo in quello che si definirebbe un bel mondo...
Non posso che appoggiare pienamente e senza indugi tutto ciò che va verso la libera scelta di ognuno di disporre di se stesso, si parli d'eutanasia o d'aborto la mia posizione non cambia.
Anche perchè, a voler essere pignoli, dispiace buttare al vento anni di lotte, manifestazioni e quant'altro è stato fatto per questo diritto no?!
Un saluto e il mio personale benvenuto nel paginone dei duemila blogger italiani.
Grazie Chit ;)
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