Oggi, ancora più che negli anni passati, sento forte l'esigenza di festeggiare questo giorno, il 25 Aprile, l'Anniversario della Liberazione.
Oggi è quel giorno dell'anno in cui ricordiamo e facciamo rivivere tutte le persone che hanno dato la vita per combattere la dittatura nazifascista e per assicurarci, così, un'esistenza migliore della loro. Oggi è quel giorno in cui celebriamo il sacrificio di individui che nemmeno conosciamo e che oggi, purtroppo, una parte degli italiani vorrebbe rinnegare, cancellare. Oggi è il giorno in cui riaffermiamo con forza la nostra condanna e il nostro rifiuto del nazifascismo e di tutti gli orrori da esso commessi.
Non si può cancellare e riscrivere la storia, non in un paese come l'Italia dove ogni regione ha visto massacri e lutti.
Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio dei torturati Più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA