28 marzo 2012

Eau de Humanité

Le rare volte che piove un po' e l'asfalto ributta il suo alito caldo, incollandomi i capelli alla fronte, i vestiti al corpo e rendendo la mia pelle appiccicosa come quella di un rospo, all'improvviso la memoria olfattiva risveglia in me l'odore di terra umida ed erba bagnata che invece sprigionano le mie colline. Persino l'asfalto nella mia città, quando piove, ha un odore diverso, di pietra calda.

Quando piove qui, la città sa solo di appiccicoso e di spazzatura bagnata, in alcuni tratti di palude.

Quello di spazzatura è di sicuro l'odore più penetrante: il sole bruciante di Lima la cuoce, la fa ribollire e la puzza di marcio che ti si infiltra addosso assieme all'umidità dà la nausea. Specialmente quando la mattina esco di casa, con lo stomaco ancora vergine, battezzato giusto da una tazza di caffelatte e da qualche biscotto, l'odore rivoltante mi colpisce come un pugno.

Ma poi, quando svolto a la esquina, come una carezza, come per consolarmi dopo la sberla ricevuta, mi arriva l'odore del pane caldo appena sfornato e me lo immagino dorato come una spiga di grano che mi solletichi il naso.

C'è poi l'odore di Magdalena del Mar, un po' differente da quello pituco di Miraflores: il respiro incrostato di sale con cui il Pacifico mi impasta i capelli.

Ci sono poi gli incontri inaspettati con un uomo o una donna che si lasciano dietro la scia di un buon profumo o di sapone da doccia, o l'odore rassicurante di bucato che esce dalle lavanderie, ma, in genere, questi sono lussi occasionali.

Breña (il mio quartiere) sa di umanità, di polvere umida, di spazzatura e marciume, di caldo torrido, il tutto impregnato della nube di smog, questo fantasma rancoroso che avvolge Lima come un sudario.

In certi momenti, quando la puzza si fa insopportabile, costringendomi a trattenere il fiato, mi chiedo: che odore avrà l'aria all'aeroporto di Fiumicino? Di che saprà l'aria della Toscana?

Eppure, quando la sera torno a casa, stanca, sporca, sudata, fiacca, superare Brasil e rientrare tra vie conosciute, seppur sporche e maleodoranti, mi dà quasi una sensazione di sollievo: sono tornata a casa, a Breña e alla sua "Eau de Humanité".


Jr. Huaraz, Breña.

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