07 febbraio 2012

Fine di un viaggio e inizio di un altro

E così, siamo giunti alla fine di questa settimana di formazione.

Non so cosa succederà nei prossimi mesi, i miei programmi arrivano fino alla prossima settimana, poi comincia il foglio bianco.

È stata una settimana intensa, soprattutto a livello di introspezione ed esperienze umane, una settimana che mi ha spaventato e mi ha rimesso addosso l'ansia che, straordinariamente, ero riuscita a tenere a bada finora.

Molte delle belle persone che ho conosciuto, non so nemmeno se le rivedrò, ma, come è successo per l'erasmus, sono diventati lo stesso la mia comunità: il viaggio è quello che ci lega tutti, quello che vediamo l'uno negli occhi dell'altra, quello che ci permette di capirci meglio di quanto possano fare in questo momento perfino alcuni dei nostri amici più cari.

Ognuno di noi sta per ripartire per la propria strada, ma ci sono piccole cose che mi porterò dietro: le risate di Federico e Chiara, i disegni, la simpatia e la schiettezza di Simona (la nostra pugliese d.o.c), gli show di Mele, le sagge parole di Giovanna, l'urlo derdiano di Francesco, l'accento di Alberto che mi fa morire, le cantate di Paolo e Marta, i balli "sfrenati" con l'altra Simona, le chiacchiere sull'America Latina con Camilla e Anny, le battute di Marina, le partite a biliardino, le tavolate a pranzo e a cena, le passeggiate per Barzio innevata e ghiacciata, le chiacchiere con Alessandra prima di dormire, la condivisione con tutti e tutte, che non ho lo spazio per elencare (non vi offendete), ma di cui porterò un pezzetto con me durante questo nuovo viaggio.

Se già una formazione pre-partenza può lasciarti così sopraffatta e stordita, posso solo immaginare i terremoti che mi provocherà dentro questo nuovo viaggio nell'Altrove.

Preparatevi, perché sto di nuovo per diventare un'altra.


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