27 gennaio 2011

Signorina Meloni

Qualche commento sulle edificanti dichiarazioni del ministro Giorgia Meloni in merito all'occupazione giovanile, lette in quest'articolo di Repubblica:

I giovani rischiano di andare in pensione con un'indennità da fame? I genitori la smettano di regalare auto ai figli laureati, e ai neodottori offrano piuttosto il riscatto dei contributi relativi agli anni dell'università.

Gentilissima signorina Meloni, i miei genitori non mi hanno regalato nessuna macchina. È già tanto che siano riusciti a pagarmi gli studi.

Il corso di laurea intrapreso è sbagliato rispetto alle esigenze del mercato,

signorina Meloni, francamente me ne infischio. Il "Mercato" (e lo scrivo con la maiuscola come si scrive Dio, perché praticamente è la stessa cosa) incide già a sufficienza sulle vite di tutti noi, impedendoci di essere liberi. Nemmeno la libertà di studiare qualcosa che ci piaccia realmente e che ci faccia sentire realizzati ci vuole lasciare?

il ragazzo non trova lavoro? Accetti un contratto d'apprendistato e impari un mestiere. Soprattutto, sia umile: i giovani italiani soffrono di "inattitudine all'umiltà".

E immagino che ce la voglia insegnare lei, signorina Meloni, insieme ai suoi colleghi ministri, l'umiltà, nevvero?
Inoltre, perché mai un laureato, dopo aver speso tempo e denaro per ottenere il benedetto foglio di carta (che, pur non valendo una cippa, si spera gli dia qualche chance in più per trovare lavoro) dovrebbe andare a pulire pavimenti (con tutto il rispetto per chi pulisce pavimenti, che è un nobilissimo e utile lavoro, senza il quale vivremmo tutti nella me..a), mentre lei, per esempio, signorina Meloni, con un diploma di liceo linguistico sta a beccarsi il suo bello stipendio (e si beccherà anche la sua bella e rapida pensione) da ministro? Perché non si accontenta lei, che è così umile, e va a fare uno di quei lavori che spezzano la schiena?

Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia.

Mi sorge un dubbio: non è che con "privilegi acquisiti" intende, per esempio, il diritto del figlio dell'operaio a diventare medico, se lo desidera?


In Italia sembra esistano solo i bamboccioni. Conosco invece tantissimi ragazzi e ragazze che non solo studiano, ma lavorano anche, a volte dedicandosi addirittura a due lavori contemporaneamente e che si massacrano per non pesare sui genitori, per prendere un pezzo di carta che permetterà loro di accedere ad un radioso futuro di mini-contratti a tempo determinato, di convivenza con i genitori fino ai 30 anni (quando va bene), senza possibilità di fare un mutuo, una famiglia, per non parlare poi della pensione.

Quindi, si sciacquino la bocca, questi politici senza vergogna, che non hanno la minima e sottolineo MINIMA idea di quello di cui parlano, perché totalmente slegati dalla realtà e da quello che succede nel paese reale, alle persone vere, che lavorano DAVVERO per guadagnasi il pane, non come questi parassiti che hanno interi parchi di alberi che producono zecchini d'oro, che si arricchiscono senza fare una beata mazza dalla mattina alla sera.

I richiami all'umiltà e allo stringere la cinghia fatti da questi pidocchi arricchiti senza merito né qualità umana alcuna, da questi parassiti la cui preoccupazione più grande è cosa indossare per il brunch, mi fa sempre montare una rabbia cieca.

Sogno un mondo in cui questa marmaglia andrà a lavorare in miniera, per apprendere quanto duri possano essere il lavoro e la vita e in cui i minatori saranno al governo.

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