10 gennaio 2008

Anche non credere è un diritto

"Occorre contrastare due aspetti caratteristici delle odierne società: il distacco tra la religione e la ragione, con il relegamento della prima nella sfera sentimentale, e la separazione tra la religione e la sfera pubblica".

(Arcivescovo Dominique Mamberti)

Vedo che facciamo dei passi in avanti per l'integrazione tra religione cristiana e religione islamica: anche i fondamentalisti islamici non credono nella scissione tra Stato e Chiesa.
Inoltre, mi spiegate come sostenere teorie creazioniste possa definirsi "scienza"? Men che meno "ragione", direi.

"la libertà religiosa è un diritto insopprimibile, con una dimensione privata, pubblica e istituzionale".

(Arcivescovo Dominique Mamberti)

Anche la libertà di non credere lo è. Come tale, la Chiesa dovrebbe essere obbligata a rispettarla, mentre ogni giorno s'impegna a combatterla e a dare contro la laicità, anche se a parole si professa così liberale.

Troppo spesso i laici, gli atei, gli agnostici o semplicemente chi non crede nella Chiesa (ancor prima che in Dio), vengono messi al muro e etichettati come senza-morale, come senza-etica.

Non basta credere in Dio, o andare tutte le domeniche a messa, per avere una morale o un'etica.

Tra i credenti, come tra i non credenti, ci sono persone riprovevoli, senza un codice etico o morale. Per questo la laicità dello stato è indispensabile: per poter garantire l'equità e la convivenza di tutti i gruppi disomogenei che popolano il paese (e in fin dei conti il mondo intero).

La libertà di non professare alcun culto, DEVE essere garantita tanto quanto quella di professarlo.

4 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Condivido in toto ovviamente.

La laicità va difesa da chi cerca di annientarla soffocando così la libertà di pensiero.

Gianluca ha detto...

Sottoscrivo ogni parola, ed ogni virgola..se non ti dispiace ti metto tra i miei link..buona giornata.

Unknown ha detto...

@Daniele Infatti. Sono tutti a difendere la libertà di culto, ma nessuno si preoccupa di quelle d'espressione, di pensiero e di pari opportunità, che sono altrettanto importanti, se non di più, giacché da sole garantirebbero anche quella di culto.

Unknown ha detto...

@Gianluca Non mi dispiace affatto ;)