14 febbraio 2011

Se non ora, quando? - Il giorno dopo


E si continua a far guerra sul corpo delle donne, sui loro diritti (di cui non dovremmo stare ancora a parlare, ma che dovrebbe essere un fatto assodato e consolidato) e, cosa ancor più triste, si continua a far guerra TRA donne.

Queste sono alcune delle affermazioni di Michela Brambilla, per esempio (ma se ne potrebbero citare molte altre):
"La dignità ce la diamo da sole."
La realtà delle cose la contraddice, quindi non ho altro da aggiungere, se non che la dignità, per sua propria natura, può esistere solo se ti viene riconosciuta. Se te ne privano, non ce l'hai.
"Non confondiamo un gruppo di donne fortemente politicizzate con tutte le donne italiane, che certamente esse non rappresentano e che, oltretutto, non hanno chiesto loro di farlo."
Ma benedetto il Signore! Quante dobbiamo essere, per arrivare a un numero "rappresentativo"??! Ma non siete stanchi, anche voi, di tutte queste bugie, di questa sovversione costante del reale? Ma le avete viste le immagini? Siete stati nelle piazze, per le vie? No che non ci siete stati, perché il vostro è un Governo basato sull'immaginario e sull'irreale, sul tubo catodico, sulle informazioni pilotate, non avete idea di chi state governando né quali siano i problemi reali delle persone reali. Voi non siete reali, siete finti e l'Italia, purtroppo, è guidata dal vostro manipolo di pupazzi di cartapesta.
Sono inoltre stanca, ma stanca, dello stravolgimento delle parole usate come offesa: "essere fortemente politicizzate" è un bene sacrosanto! Insieme all'essere alfabetizzate e acculturate ti permette di non lasciarti mettere i piedi in testa e di difenderti dalle angherie dei potenti. Per questo capisco che la signora Brambilla ne sia tanto infastidita.

La partecipazione di ieri alle varie manifestazioni in tutta Italia e all'estero mi ha davvero impressionato, non me l'aspettavo. Ho avuto la misura della stanchezza della gente soprattutto vedendo il video della manifestazione che ha avuto luogo nella mia città, Arezzo, dove in 25 anni di vita non credo di aver mai visto tanta gente scendere in piazza per altro evento che non fosse il Saracino.

Sicuramente i numeri e le belle e spesso vere parole che sono state dette (come quelle della Camusso nel video qua sotto) e gridate, sono un segnale forte, che in qualche modo mi ridà speranza. Ma mi ha deluso il sentire ancora una volta troppi "Berlusconi, Berlusconi vaffanculo" e troppe poche proposte sensate, troppi pochi progetti CONCRETI, nessuna weltanschauung articolata, praticabile e trasversalmente non solo condivisa, ma profondamente sentita.


Noi italiani, il massimo che siamo abituati a chiedere (nemmeno a pretendere), è un cambiamento e mai quella rivoluzione di cui le nostre menti, i nostri cuori, le nostre vite e il nostro Paese avrebbero bisogno.

Certamente abbiamo bisogno ben più che di manifestazioni di piazza per uscire dalla condizione politico-culturale in cui ci troviamo (anche se tappezzare l'Italia di post-it - per altro "rosa" - scrivendo cosa fanno le donne vere *, non mi sembra certo un'alternativa brillante), ma le piazze sono un buon inizio, specialmente se affollate come lo sono state in questi giorni.

Nessuno/a di noi deve abbassare la guardia e smettere di opporsi concretamente, oltre che con le parole e le proteste di piazza, a un modo di concepire il mondo, la società e le relazioni umane che non ci appartiene e non deve appartenerci.


"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo"


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* Per inciso: le escort, le veline, ecc... Non sono donne vere? E che sono, di plastica? E anche qui, il nostro retaggio culturale maschilista ed ecclesiastico riemerge, anche se noi non vogliamo, l'abbiamo inglobato dentro di noi, fin da bambini/e.

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