28 dicembre 2007

E Ingrid?


Visto il carosello che gira intorno alla sua vicenda, e visto gli sciacalli che le fanno la ronda intorno per aggiudicarsi uno straccio di merito nella sua eventuale liberazione, vista la strumentalizzazione che ne fanno vari politici, compresi i nostri, ho paura che ci si dimentichi di lei, una volta finito il polverone, il circo di Villavicencio.

Marco Aurelio Garcia, consigliere del presidente brasiliano Ignazio Lula da Silva e inviato a Caracas per partecipare al convoglio umanitario, ha affermato che "Se l'operazione riuscirà, senza dubbio la prossima mossa sarà la liberazione di Ingrid Betancourt".

Io non riesco ad essere così fiduciosa, ma ci spero lo stesso, perché ho bisogno di credere che alla fine vincano i buoni, che alla fine la libertà di parola, di pensiero, di espressione,... la democrazia insomma, vincano.

Spero che Ingrid, nel suo piccolo simbolo di tutto questo, venga liberata, possa riabbracciare i suoi figli e tornare a una certa normalità. Lo spero perché, dopo Benazir, un'altra morte significherebbe altri, troppi passi indietro.




2 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Hai detto bene.

Forse più che passi indietro verremmo spinti sempre di più dentro un baratro da cui forse non si tornerebbe più indietro.

Scusa l'intromissione arrivo dal blog di 365 albe 264 tramonti.

Ciao
Daniele

Unknown ha detto...

@Daniele Le intromissioni sono desideratissime e ben accette.

Io credo molto nei corsi e ricorsi storici, ma credo anche che tutti i cicli, per quanto lunghi, abbiano una fine: spero solo che non sia questo il nostro caso, anche se...