27 ottobre 2007

Lozano e l'arroganza statunitense

Che lezioni, a suo avviso, vanno tratte dall'episodio della morte di Calipari e del ferimento di Giuliana Sgrena?
"La prossima volta che la Sgrena va in Iraq deve assoldare una squadra di gorilla per evitare di farsi rapire... In quanto a Calipari, l'Italia non deve più mettere i suoi ufficiali in situazioni simili, senza dire nulla solo per evitare che si sappia del pagamento di un riscatto".

(Tratto dall'intervista a Lozano sulla Repubblica)

Questo significa quindi che i giornalisti dovrebbero starsene a casina loro e da lì fare informazione?
Che tipo di giornalismo crede si possa fare, il soldato Lozano, se non si è sul campo e si cerca la verità?
Vuol forse insinuare che chi cerca la verità e lo fa seriamente, è giusto che venga rapito e sgozzato?

Lozano ha ragione: la colpa è della Sgrena, che rischiava la vita per fare il suo lavoro. È del Governo Italiano, che non è stato capace di starsene con le mani in mano mentre una nostra connazionale rischiava di essere uccisa. Ed è anche di Calipari, che è stato così sciocco da sacrificare la propria vita per proteggerne una così inutile come quella di Giuliana, che l'aveva messa stoltamente a repentaglio.

Mi chiedo perché gli uomini di Nassirya abbiano diritto a riconoscimenti e onorificenze (meritatissimi, peraltro!), mentre le Sgrena o le Parri e le Torretta siano dileggiate e apostrofate: "Che ci sono andate a fare laggiù? A far rischiare la pelle dei nostri uomini! Che stupide!"

Perché è stupido rischiare la propria vita per aiutare e salvarne altre? Hanno fatto quello che ha fatto anche Calipari, solo che loro sono state più fortunate.

A Lozano, che nell'intervista parla di "giustiza" e "verità", consiglio di ricordarsi 3 parole:



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